Il perché

Ho sempre detestato il reducismo. Quindi il titolo di questo blog “dal vostro inviato” non è uno sguardo sul passato. Bensì vuole far intuire un modo di lavorare. Vuol dire, ovviamente, raccontare di fatti che accadono in luoghi anche lontani dall’Italia. Territori e persone che, ad esempio, mi capita o decido di percorrere o incontrare, ma anche città, campagne, individui o famiglie nelle quali mi imbatto leggendo, ascoltando una notizia, vedendo un film. “Dal vostro inviato” è questo racconto, ma non solo.
“Dal vostro inviato” vuol dire (ed è la sfida più difficile ed insieme più esaltante) che i fatti debbono essere vagliati dal nostro giudizio. Non c’è cosa più avvilente che leggere, ascoltare o vedere notizie “trasmesse” a noi come fossero una fotocopia, scritta da altri, e di cui il “giornalista” è un passacarte e il lettore un cestino da riempire. Per questo, l’esercizio del nostro giudizio non ha un limite territoriale. Può riguardare avvenimenti che accadono all’estero e che giungono a noi, talvolta, velati dalla nostra o altrui ignoranza o peggio dai nostri pregiudizi. Difetti che allignano, spesso, nel calore delle stanze di chi esercita un potere nei mezzi di informazione.
Il nostro giudizio critico, quindi, può investire anche gli avvenimenti che accadono appena fuori la nostra porta di casa. Fatti talvolta non raccontati e questa è una notizia. Oppure, manipolati perché la gente (quella che vede la televisione, ascolta la radio, legge un giornale…) creda a quello che gli si racconta.
Invece, c’è una straordinaria libertà e bellezza nel poter ragionare con la propria mente, nel mettere a confronto le proprie esperienze o conoscenze con quello che ci viene comunicato. Non è la ricerca del complotto dietro l’angolo, che rende scettici e cinici. E’ l’esercizio di una libertà di giudizio, fondata sulla propria umanità, sulla nostra ragione e persino sul nostro buon senso. Per questo bisogna diffidare dai luoghi comuni, di ogni genere e natura, ma sta a ciascuno di noi rifiutare di cadere nella comodità del già dato, anche a costo di spegnere la nostra intelligenza e la nostra libertà.

10 commenti su “Il perché”

  1. Bravo Filippo!! Felice che tu lo abbia deciso. La tua professionalità serve ai cittadini! Buon.lavoro

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  2. Grazie
    Filippo
    Ho sempre nel cuore il viaggio verso Betlemme con i gemelli e il Calvi
    Tanti auguri
    Un abbraccio ?

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  3. Che bello vederti di nuovo “in pista”…!!! Nel desolante panorama generale di pressapochismo, manipolazione, conformismo e disinformazione, era ora che un giornalista vero come te ricominciasse finalmente a scrivere. Complimenti..!!

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  4. Nel deserto dell’informazione ci voleva qualcuno che ci inviti a ricominciare a guardare ai fatti con spirito critico e attento. Grazie e bravo!

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